#unlibroperriflettere - Storia di una lumaca che scoprì l'importanza della lentezza

Oggi nella rubrica #unlibroperriflettere vi porto nuovamente una favola, una favola con molti spunti di riflessione per chi la legge, adatta a grandi e meno grandi, come tutte le favole di Luis Sepúlveda. Non vi parlerò di quella più famosa ma di "Storia di una lumaca che scoprì l'importanza della lentezza", dove Ribelle intraprende un viaggio alla scoperta del mondo e della sua identità.

"Le lumache che vivono nel prato chiamato Paese del Dente di Leone, sotto la frondosa pianta del calicanto, sono abituate a condurre una vita lenta e silenziosa, a nascondersi dallo sguardo avido degli altri animali, e a chiamarsi tra loro semplicemente "lumaca". Una di loro, però, si fa tante domande e trova ingiusto non avere un nome, e soprattutto è curiosa di scoprire le ragioni della lentezza. Per questo, nonostante la disapprovazione delle compagne, intraprende un viaggio che la porterà a conoscere un gufo malinconico e una saggia tartaruga, a comprendere il valore della memoria e dei ricordi e la vera natura del coraggio, e a guidare le compagne in un'avventura ardita verso la libertà."

Ribelle si pone molte domande: qual è il mio nome? chi sono io? e quali sono le ragioni della lentezza, cioè l’origine di una delle caratteristiche che fa di me ciò che sono?
Questa favola parla di un viaggio alla ricerca della propria identità, di quando si cresce, si trova se stessi e assieme il coraggio di respingere chi ti costringe a omologarti, superando le paure, a volte ricevendo ferite o non ricevendo affatto risposte. Ribelle dimostra che perseverando si può conquistare la propria identità e unicità, anche se bisogna confrontarsi con i pregiudizi di chi ha un pensiero differente dal nostro. Ribelle mostra che è necessario accettarsi per quello che si è e a non mollare mai, perché, anche se imperfetti, siamo capaci di grandi cose, come lei che guiderà le altre lumachine portandole in un nuovo campo, un percorso non privo di ostacoli. Ribelle è un pò la metafora di tutti noi, sempre alla ricerca di noi stessi, presi dal turbinio della vita, dove è difficile muoversi con "lentezza". Ma è anche la metafora del percorso di psicoterapia. Spesso si pensa che dallo psicologo ci si vada solo per curare dei sintomi o delle malattie mentali, invece ci si può andare anche per conoscere a fondo alcuni aspetti di sé, punti di forza e debolezza. Un percorso lento alla scoperta di ogni sfaccettatura di noi stessi e della nostra identità.

“In questo viaggio che è iniziato quando ho voluto avere un nome ho imparato tante cose. Ho imparato l’importanza della lentezza e, adesso, ho imparato che il Paese del Dente di Leone, a forza di desiderarlo, era dentro di noi”.

E voi, avete letto questo libro di Sepulveda? Cosa ne pensate?
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