“Autobiografia del cambiamento in cinque brevi capitoli”

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I

Cammino per la strada.

C'è una profonda buca nel marciapiede.

Ci cado.

Sono persa...Sono impotente.

Non è colpa mia.

Ci vorrà un'eternità per trovare come uscirne.

II

Cammino per la stessa strada.

C'è una profonda buca nel marciapiede.

Fingo di non vederla.

Ci ricado.

Non riesco a credere di essere nello stesso posto.

Ma non è colpa mia.

Ci vuole ancora molto tempo per uscirne.

III

Cammino per la strada.

C'è una profonda buca nel marciapiede.

Vedo che c'è.

Ci cado ancora... è un'abitudine.

I miei occhi sono aperti.

So dove sono.

E' colpa mia.

Ne esco immediatamente.

IV

Cammino per la strada.

C'è una profonda buca nel marciapiede.

La aggiro.

V

Cammino per un'altra strada.

Portia Nelson




E' così che iniziava la mia tesi di specializzazione in psicoterapia. Con questa poesia Portia Nelson descrive come avviene il processo di cambiamento nella persona: dall'impotenza data dall'idea di non avere scelta, alla consapevolezza che nuove opzioni sono possibili, alla scelta di darsi la possibilità di attuarle.

Questa poesia rappresenta il cambiamento che avviene nel corso del trattamento terapeutico, ma rappresenta anche le resistenze che lo accompagnano. Queste resistenze si palesano nel corso della terapia in quanto il cambiamento è complicato, occorre affrontare i propri fantasmi, abbandonare modalità di comportamento confortevoli anche se disfunzionali per creare un nuovo modo di essere. Per questo cambiare può fare così paura. La paura di cambiare e il desiderio di farlo sono aspetti che spesso si intrecciano nella vita delle persone. La paura del cambiamento è la paura di uscire dalla zona di comfort in cui ci si sente sicuri, di spingersi nell’incertezza abbandonando schemi arcaici seppur portatori di malessere. La paura di cambiare è tante cose: paura di affrontare l’incertezza di ciò che non si conosce e non si controlla; di sbagliare; di non riconoscersi e di andare in contro a maggiore dolore. Se a prevalere è la paura di cambiare il risultato è l’immobilità, seppur portatrice di malessere. Se invece a prevalere è il desiderio di cambiare il paziente inizierà ad utilizzare nuove risorse e nuovi meccanismi di comportamento fino a giungere ad un nuovo stato di benessere.

 Il cambiamento psichico che ogni terapeuta si propone di raggiungere con la psicoterapia è relativo ad un equilibrio nuovo e più soddisfacente che riporti e mantenga il paziente in uno stato di benessere. Non sempre sarà facile raggiungere quel cambiamento, anzi, spesso la resistenza al cambiamento è molto forte.

 
Tanti sono i fattori che portano al cambiamento del paziente ma uno dei più importanti è l'incoraggiamento, che permette di lavorare sullo scoraggiamento, sul senso di inferiorità e sull'autostima. Infatti maggiore sarà il sentimento d’inferiorità, minore sarà l’autostima del soggetto, minore sarà il coraggio che avrà nell’affrontare i compiti vitali. Spesso la causa dello scoraggiamento proviene proprio dal mancato incoraggiamento da parte delle figure adulte di riferimento nel periodo della crescita. Coraggio e autostima sono strettamente connessi, “il coraggio dipende dall’autostima, cioè dalla valutazione che l’individuo dà di se stesso e della propria capacità di affrontare le situazioni che si presentano”. Grande importanza nello sviluppo dell’autostima e quindi nel contenimento del senso d’inferiorità e nello sviluppo del coraggio è data alle figure genitoriali, che devono stimare il figlio e avere fiducia in lui e nelle sue capacità, creandogli una base sicura che in caso di fallimento nel raggiungimento delle mete personali non porti a scoraggiamento. Qualora un bambino non sia stato sufficientemente amato, protetto, incoraggiato, stimato durante la sua infanzia vivrà sempre con una grande carenza affettiva che potrebbe avere come conseguenza scarsa autostima, scarso sentimento sociale, scoraggiamento, assenza di coraggio.
L’incoraggiamento non è caratterizzato da un unico strumento ma è una modalità relazionale che mette in atto il professionista nella relazione terapeutica con il paziente.
Il setting terapeutico sarà costituito da un atteggiamento incoraggiante da parte del terapeuta, comprensione empatica, sostegno, ascolto attivo, riconoscimento, sensazione di sentirsi compreso. La psicoterapia fungerà quindi da esperienza emotiva-correttiva. Ovviamente il setting non sarà standard per ogni paziente ma, come diceva Adler, dovrà essere un “abito su misura” del paziente.
Scopo dell’incoraggiamento è riattivare la fiducia in sè stessi e l’autostima, elementi che gli permettono di non scoraggiarsi nuovamente di fronte a insuccessi o sconfitte nella realizzazione dei progetti di vita e soprattutto di riavviare il proprio potenziale.