Esperienza emotiva correttiva: la psicoterapia

"Abbiamo solo bisogno di avere uno spazio sicuro in cui poterci sfogare con la certezza di sentirci capiti e supportati"
- Lascia splendere la tua meraviglia -

Quando ho letto questa frase mi ha colpito molto per le somiglianze fra il bambino, che scopre il mondo e ha necessità di avere qualcuno che lo capisca e lo supporti per la sua crescita (genitori, insegnati, caregiver...) e le persone che si affidano ad un professionista nel corso della psicoterapia, che allo stesso modo hanno necessità di supporto per rimarginare le proprie ferite emotive e i propri traumi, per sentirsi compresi e spronati ad andare avanti. Andando aldilà del senso di colpa, del dolore, della sofferenza, dei sintomi.
E io sono davvero grata alle persone che si affidano a me e che in me e nel percorso che svolgiamo insieme trovano un'esperienza emotiva correttiva, che è la forza motrice del cambiamento in psicoterapia.

Che cos'è un'esperienza emotiva correttiva?
L'espressione è stata introdotta dallo psicanalista F. Alexander nel 1946 per indicare il principio terapeutico secondo cui il paziente, per essere aiutato, deve fare esperienze emotive concrete che gli permettano di "riparare" l'influenza traumatica di esperienze negative precedenti. Infatti sono l'insight intellettuale non basta per produrre un cambiamento significativo e, soprattutto, duraturo. Ciò può essere ottenuto solo tramite esperienze reali vissute nel presente nella relazione del paziente col terapeuta in grado di annullare l'effetto di quelle passate.

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