La distanza personale alla distanza in psicoterapia

“Alcuni porcospini, in una fredda giornata d’inverno, si strinsero vicini, per proteggersi, col calore reciproco, dal rimanere assiderati. Ben presto, però, sentirono le spine reciproche; il dolore li costrinse ad allontanarsi di nuovo l’uno dall’altro. Quando poi il bisogno di scaldarsi li portò di nuovo a stare insieme, si ripeté quell’altro malanno; di modo che venivano sballottati avanti e indietro tra due mali, finché non ebbero trovato una moderata distanza reciproca, che rappresentava per loro la migliore posizione.”
(A. Schopenhauer)

Il Dilemma dei Porcospini di Schopenhauer può essere utilizzato come metafora per descrivere la difficoltà a trovare una “giusta distanza” nei rapporti, difficoltà che sta nella modulazione della vicinanza-distanza relazionale per trovare un buon equilibrio.

Edward Hall differenzia gli spazi interpersonali in distanza intima, distanza amicale-personale, distanza sociale, distanza pubblica.
- distanza intima: la più vicina al proprio corpo, a cui possono accedere solo persone con cui vi è un rapporto di intimità tale che permette uno scambio emotivo significativo e quando tale distanza viene invasa da una persona senza consenso viene percepita come un’aggressione, una mancanza di rispetto con un’invasione del proprio spazio intimo.
- distanza amicale-personale: è la distanza modulata da un rapporto di conoscenza, amicizia, una zona personale che consente di padroneggiare l’incontro con l’Altro rispettando i propri spazi intimi e costruendo un buon scambio dialogico senza correre il rischio di essere personalmente invischiati come lo si può essere in una relazione intima.
- distanza sociale: per i contatti sociali più formali. Troviamo in questa zona i rapporti lavorativi in cui si parla di lavoro, non ci si confida e non si parla di argomenti intimi.
- distanza pubblica: riguarda incontri di lavoro, pubbliche relazioni ed è regolata da specifici protocolli, una distanza che spesso serve a sancire il potere di una persona sull’altra ed è organizzata in maniera verticale.

Importanti sono i propri confini personali, che definiscono dove inizia e finisce il proprio spazio personale fisico, emotivo e mentale. Questi limiti sono flessibili e cambiano a secondo del tipo di relazione che si vuole costruire con l'altro e risultano indispensabili per proteggere e definire se stesso mantenendo il senso di sé.

Nel corso della vita ogni persona ha il bisogno di costruire legami ma allo stesso tempo di mantenere la propria individualità. Ogni giorno le persone devono destreggiarsi tra diversi tipi di relazioni e devono trovare la giusta distanza per quella specifica relazione. Giusta distanza che non può essere stabilita a priori, dipendendo da vari fattori individuali, situazionali e anche ambientali.

Una distanza ottimale è una distanza che permetta un’interdipendenza, che favorisca la creazione di un legame, ma allo stesso tempo mantenga l’individualità reciproca. Anche in psicoterapia si parla di giusta distanza, è quella distanza che permette al terapeuta di sintonizzarsi a livello emotivo e cognitivo con il paziente senza farsi sopraffare dai suoi vissuti.