#unlibroperriflettere - Borderline. Corto circuito.

Oggi per la rubrica #unlibroperriflettere ho deciso di parlarvi di un disturbo psicologico, il disturbo borderline di personalità. Oggi vi parlo di un libro autobiografico, "Borderline. Corto circuito" di Anthea Leone (uno pseudonimo).

"Solo chi è stato all'inferno conosce la strada. Ascoltatelo".
Ho scelto di portarvi un libro autobiografico per la rubrica di oggi perchè ritengo che così ci si addentri nei vissuti reali di chi soffre di questa patologia. Il libro è un diario in cui la protagonista racconta la sua vita giorno per giorno, una vita con una malattia invisibile, quella mentale, che la rende un angelo di cristallo.

Anthea vive in una famiglia che è è sempre stata poco presente e poco interessata al suo disturbo e al suo dolore, che non la supporta nè durante la malattia nè durante il divorzio dal marito violento. Ed è proprio questo non essere vista che fa peggiorare la sua malattia, sintomi di un dolore interiore intenso, un desiderio di sparire tanto intenso quanto il desiderio di essere vista. Talmente abituata a non essere nè ascoltata nè vista che non parla con nessuno di ciò che prova ma proprio per questo sente di vivere con una maschera da tutta la vita. Non riesce a chiedere aiuto quando sta male e ricorre all'autolesionismo e ai disturbi alimentari, un tentativo di allontanarsi dalla malattia che invece è la malattia stessa. Il desiderio di morte è molto forte ma non riesce a metterlo in pratica in quanto si ritiene vigliacca. Vede la morte come una liberazione di sè stessa e degli altri dal dolore, un modo per sparire e non soffrire più.

Anthea in questo libro racconta passo passo e in modo molto schietto la sua vita, di ciò che ha vissuto e della diagnosi del disturbo borderline di personalità, dell'anoressia, dei problemi con il suo corpo, dell'autolesionismo, dei ricoveri, delle violenze subite, del sentimento di morte, del rapporto ambivalente con gli psicofarmaci, del sentimento di solitudine. Solitudine e dolore che cerca di controllare attraverso continui attacchi al corpo. L'attacco al corpo e il suo degrado (autolesionismo, disturbi alimentari, tentativo di suicidio) sono infatti il suo modo di espiare le "colpe" non sue.

Guarire è stato un cammino lungo e molto lento, costellato da parecchie ricadute e ricoveri. La paura che il male di vivere prendesse il sopravvento l'ha accompagnata per molto tempo. E' un libro forte in cui si tocca con mano la violenza e il dolore, si "sente" cosa prova una persona che ha subito violenze sessuali e domestiche, che soffre di disturbo borderline di personalità con disturbi alimentari, autolesionismo e tentativi anticonservativi e molti ricoveri alle spalle. E' un libro difficile da raccontare, va letto, va vissuto.
La terapia le è servita a rielaborare i traumi vissuti che pensava dimenticati. C'è stata la paura del cambiamento ma anche la speranza, la consapevolezza di avere qualcuno accanto che l'ha aiutata.

Vi lascio con un breve passo del libro che penso sia uno dei più belli.
"Sono disturbi mentali, è vero, ma non pazzia. Il borderline ha il terrore di andare oltre la linea, perchè oltre quella linea c'è il nulla, la mente si consuma, ma se curato, amato come merita, quella linea diventerà presto un muro impenetrabile che lo farà vivere come qualsiasi altra persona. Io ho trovato chi mi ha aiutato a portare i mattoni per quel muro, i miei specialisti, la mia Speranza, oggi Consapevolezza. Mi rendo conto di quanto sia difficile restare accanto a persone come me, mi rendo conto di quanto dolore io abbia portato, ma alla fine chi ha creduto in me, sapeva che era solo un male passeggero, che l'Amore mi avrebbe fatta rinascere."

Vi è piaciuto il libro di oggi? Lo avete letto? Che ne pensate?