#unlibroperriflettere - Il bambino sottovuoto

Girando per un mercatino di libri usati, cosa che io adoro, mi è capitato tra le mani questo libro. La trama scritta sulla copertina mi piaceva. Certo, sembrava un libro per bambini, ma ho deciso di acquistarlo comunque. Bhe, mai scelta fu più giusta. Alla fine ho scoperto che era davvero un libro per bambini (adatto a bambini di circa 8 anni) ma che poteva essere un'ottima lettura anche per gli adulti in quanto offre alcuni spunti di riflessione interessanti. Il libro è stato scritto nel 1975 ma riprende temi ancora attuali: il tentativo ostinato di raggiungere la perfezione, il desiderio di avere figli modello, l'adozione, l'essere genitori secondo le proprie possibiltà, il conformismo alle norme sociali e, all'opposto, l'essere sopra le righe.

Il libro di oggi in #unlibroperriflettere è "Il bambino sottovuoto" di Christine Nöstlinger.

"Uno dei primi prodotti di una fabbrica sperimentale viene recapitato alla signora Bartolotti, donna "nel fiore degli anni", non eccessivamente amante dell'ordine, con le unghie delle mani laccate di azzurro e quelle dei piedi verde pisello. Basta versare nel barattolo una soluzione nutritiva e il nanetto grinzoso rannicchiato là dentro diventa un bel bambino di sette anni, affettuoso, gentile e beneducato. Ma la fabbrica ha inviato il pacco al destinatario sbagliato e vuole indietro il suo prezioso prodotto. Come fare a rendere Marius irriconoscibile? Forse peggiorando un po' le sue buone maniere? Divertentissimo e scanzonato, questo è un libro che fa anche riflettere: siamo proprio sicuri che essere assolutamente perfetti sia sempre la soluzione migliore?"

La signora Bartolotti è una signora di mezza età, separata, disordinata, avversa alle regole e un pò sopra le righe sia nel modo di vestire che di truccarsi, vive da sola e, due volte alla settimana riceve la visita di Egon, il farmacista, fidanzato solo in quei giorni stabiliti. Egon è l'opposto della signora Bartolotti, conformista e ordinato. Inutile dire che battibeccano continuamente visto le forti differenze caratteriali.
Un giorno la signora Bartolotti, avvezza ad acquisti compulsivi, riceve un pacco che in realtà non ha ordinato e che quindi le è stato recapitato per errore. Dentro al pacco c'è un barattolo con all'interno un bambino di 7 anni prodotto in fabbrica. Il bimbo risulta essere posato, ligio al dovere, responsabile, educatissimo, incapace di dire bugie o comportarsi scorrettamente...insomma, perfetto, il bimbo modello che tutti i genitori vorrebbero avere! L'opposto della sua nuova mamma, che è l'antitesi della mamma ideale ma che fin da subito ama questo bimbo. Quando la fabbrica si accorgerà dell'errore rivorrà indietro il bambino ma la signora Bartolotti non è assolutamente disposta a dare indietro suo figlio quindi inizierà il divertimento. Ovviamente non vi racconto cosa si inventerà per tenere con sè il bambino ma vi assicuro che riderete parecchio man mano che andrete avanti con la lettura.

"Se pensi sempre a quello che fanno gli altri e fai sempre quello che fanno gli altri, finirai per diventare in tutto e per tutto come loro e alla fine non potrai più sopportare te stesso".

Questo libro offre diversi spunti di riflessione, come anticipato precedentemente, ma quello che ho trovato più interessate ad uno sguardo psicologico e su cui vorrei soffermarmi oggi è il desiderio di perfezione, desiderio che contraddistingue la società moderna a più livelli. Nel libro questo desiderio di perfezione è così esasperato che una ditta costruisce bambini "perfetti" per gli aspiranti genitori che si rivolgono alla fabbrica dei bambini sottovuoto. Ma cosa accadrebbe se quel bambino tanto desiderato si rivelasse imperfetto? Bhe, nel libro si può fare il reso in quanto considerata merce avariata, nella vita reale invece non funziona così. Ma cos'è la perfezione? Quali canoni si deve avere per essere perfetti? Esiste una perfezione univoca o siamo perfetti agli occhi solo di qualcuno? Avete mai pensato a quanto sia insensato pretendere figli "modello", sempre obbedienti e perfetti e alle conseguenze sui bambini di queste aspettative?
Perchè si Marius è una bambino perfetto ma gli manca qualcosa per essere un bambino come tutti gli altri. Il gruppo dei pari, vedendolo troppo perfetto, lo esclude. Inoltre avere a che fare con Marius non sarà semplice per nessuno ed è solo grazie all'aiuto di Kitti, una sua coetanea, che abbandonerà l'imprinting della fabbrica dei bambini perfetti per divenire un bambino vero, un bambino che ogni tanto fa il discolo, dice le parolacce e disubbidisce. Insomma, un bambino con una sua identità e un suo carattere. E Marius imparerà che non è la perfezione quello che ci rende amati.