Io ho scelto di leggere il libro "La mia migliore amica" di Anne-Sophie Brasme. Il racconto parla dell'amicizia tra due adolescenti che sfocia nell’ossessione. Il romanzo si snoda attraverso 8 capitoli con 8 temi differenti: dimenticare, soffocare, respirare, giocare, subire, amare ed essere amata, perdere la partita, guardarti dormire.
"Non saprei definire l'ossessione. Credo che la si porti sempre dentro. Spesso basta un nulla a scatenarla. S'insinua in te, silenziosa, attacca lentamente, tortuosa, ogni parte del tuo essere; ma è furba e terribilmente manipolatrice, perchè si fa passare per tua amica ma non rinuncia per questo a tradirti. In tutto questo, la sofferenza non è che un effetto. Quasi sempre, quando diventi pazza, non te ne rendi conto perchè non fa male. La cosa più dolorosa è la caduta. Il momento in cui capisci. Io non volevo vederlo arrivare. E poi ho finito necessariamente per atterrare".
Charlène è una ragazza sola, fragile e influenzabile che un giorno incontra Sarah, che le offre un'amicizia subito molto forte, fatta di confidenze profonde e un senso profondo del possesso, un'amicizia vissuta in modo ossessivo. Charlène sente che Sarah le ha cambiato la vita, le ha dato un'identità, fiducia in sè stessa, un motivo per ricominciare a vivere, si sentiva capita, sentiva di appartenerle, di essere qualcuno solo quando era accanto a lei. Il legame con Sarah diventa esclusivo e irrimediabilmente squilibrato. Charlène vive per l'amica che sembra finalmente dare un senso alla sua vita. Ma Sarah è strana, gioca con i suoi sentimenti e comincia a trascuarla e poi trattarla con crudeltà in un terribile intrigo psicologico, infatti ad un certo punto il rapporto cambia, diventa un rapporto perverso, nocivo, un gioco sadomasochista, nasce una vera e propria ossessione.
"Avevo trovato un'occupazione assai divertente per colmare il vuoto delle mie giornate: la spiavo. La seguivo da mattina a sera. Vivevo con lei ogni minimo gesto, ogni parola, tutto quel che faceva."
"Non controllavo più niente, e tutto il mio essere era pervaso da una violenza, da una collera che non avevo mai provato prima".
"Ma forse tra l'odio e la passione, non c'è che un passo".
"Animata improvvisamente da un desiderio sfrenato, ho iniziato a chiamarla in piena notte, semplicemente perchè il suono della sua voce mi provasse che era davvero a casa e non in compagnia di altri. Quando tornavo nel suo appartamento, non riuscivo a resistere alla tentazione di rubare degli oggetti che le appartenevano, o semplicemente a frugare nei suoi cassetti, perchè poteva benissimo mentirmi o nascondermi delle cose....ero io a rimettermi in ginocchio davanti a lei a implorare la sua attenzione".
E voi, avete letto qualche libro su questo argomento? Come vi è sembrato? Fatemi sapere