#unlibroperriflettere - Mio fratello si chiama Jessica

Oggi per la rubrica #unlibroperriflettere ho deciso di portare un libro che parla di disforia di genere.
Il libro che ho scelto è di J. Boyne e si intitola "Mio fratello si chiama Jessica". Già dal titolo del libro si capisce che la storia non è raccontata dal protagonista della transizione bensì da suo fratello.

"Sono nato maschio, ma da quando ho memoria ho sempre creduto che qualcuno, Dio o chi per lui, avesse commesso un errore. E' come se il corpo che mi ritrovo non fosse quello che dovrei avere. La verità è che ho sempre pensato di essere una femmina. Ho represso questa sensazione per tutta la vita e non ne ho mai parlato fino a poco tempo fa. Avevo paura di parlarne, credo. Avevo paura per quello che poteva significare. Ma in qualche modo ora non sento più quel senso di panico. Voglio capire. Voglio scoprire com'è essre quell'io che sento di essere e poter vivere la mia vita come penso sia giusto. In questo momento, ogni giorno che passo come Jason mi sembrano ventiquattr'ore di disonestà. E io non voglio essere una persona disonesta."

Partiamo da una breve definizione di disforia di genere. La disforia di genere è il malessere percepito da un invididuo che non si riconosce nel proprio sesso fenotipico o nel genere assegnatogli alla nascita ed è indipendente dall'orientamento sessuale. Un tempo denominato disturbo dell'identità di genere cambia nome per evitare la patologizzazione di ciò che a partire dal DSM-5 non è più considerata una categoria di disturbo mentale. Anche l'ICD-11 depatologizza la disforia di genere spostandola dal capitolo dei disturbi mentali a uno nuovo in cui si parla di incongruenza di genere. Quali sono le caratteristiche per diagnosticare una disforia di genere per il DSM-5? Presentare almeno 2 criteri per 6 mesi fra i seguenti: - marcata incongruenza tra genere esperito e caratteristiche sessuali - forte desiderio di liberarsi delle proprie caratteristiche sessuali - forte desiderio di possedere le caratteristiche sessuali del genere opposto - forte desiderio di appartenere al genere opposto - forte desiderio di essere trattato come un membro del sesso opposto - forte convinzione di avere sentimenti e reazioni tipici del genere opposto - queste condizioni sono associate a sofferenza e compromissione in diversi ambiti.

"Non penso di essere tuo fratello. In realtà, penso di essere tua sorella". Con questa frase Jason rivelerà a suo fratello e ai suoi genitori di avere una disforia di genere. Questa presa di coscienza da parte sua sarà l'inizio della transizione MtF e delle difficoltà a farsi accettare dagli altri, dalla sua famiglia in primis. Inizialmente veniva preso in giro a scuola e in famiglia cercavano una "cura" per farlo tornare il ragazzo che era, come se in lui ci fosse qualcosa di sbagliato da correggere. Ma Jason per fortuna nel corso della storia avrà il supporto di una persona che lo ascolterà senza giudizio e lo aiuterà nella sua transizione verso Jessica.

Ovviamente non vi svelo il finale ma devo dire che questo libro mi è piaciuto davvero molto. E' scorrevole, semplice, ma in alcune parti mi ha colpito particolarmente, ho sentito la sofferenza che poteva aver vissuto Jason ma anche quella della sua famiglia e di suo fratello. L'autore è riuscito a rappresentare in un modo autentico il percorso di Jason e della sua famiglia, le emozioni provate da tutti, la sofferenza, i sensi di colpa, com'è crescere sentendosi diversi dagli altri, come è difficile vivere in modo autentico sentendosi sè stessi in un mondo in cui ciò che è sconosciuto viene temuto. La lettura di questo libro secondo me può aiutare molti ragazzi e ragazze nella medisima condizione di Jason oltre che chi non conosce questo argomento a capire che essere transgender è solo un'altra sfaccettatura della natura umana.

"Non c'è nessun Jason! Ho urlato io. Mio fratello si chiama Jessica."

Qualcuno di voi ha letto questo libro o altri sul medesimo argomento? Vi è piaciuto?